martedì 8 maggio 2012

... e la montagna partorì il topolino ...

Tornando a quello che sta succedendo nel gruppo Nun Te Regghe Più, negli ultimi periodi si è assistito ad un proliferare di situazioni di disagio dovute, soprattutto, agli atteggiamenti rigidi e repressivi del gruppo di comando. E' stata pubblicata una nota, a mio avviso piuttosto inquietante, da parte del fondatore del gruppo; una nota dove si parla di 5° stato, di movimenti politici con tesseramenti e tesorieri, di gerarchie simili in tutto e per tutto ad un partito politico. Inquietante perché lascia intendere come facesse tutto parte di un disegno predefinito che, per passare alla fase successiva, ha bisogno di ordine e disciplina.

Ecco il nuovo regolamento del gruppo esposto dal fondatore Mario Rigli:

La trasgressione sistematica di uno o più suggerimenti comporteranno la rimozione del post o, nei casi più gravi, l'esclusione dal gruppo.
1. Per comprendere il tenore degli interventi e non risultare fuori luogo, è utile, prima di scrivere, leggere i messaggi già pubblicati e i relativi commenti, per conoscere l’argomento e il modo in cui e’ trattato.
2. Non divagare, non andare fuori tema rispetto all'argomento del post pubblicato.
3. Evitare i "flame", quei dissensi personali che in rete possono trasformarsi in “fiammate” incontrollabili. È meglio non portare mai in un’area pubblica un dibattito privato, specialmente se polemico. Non pubblicare messaggi privi di contenuto utile ai lettori o che semplicemente prendano le parti dell'uno o dell'altro fra i contendenti in una discussione. Può capitare di leggere qualcosa che ci dia fastidio: prima di reagire è meglio pensarci bene. Può considerarsi un’aggressione? È una vera polemica o è uno scherzo? È intenzionale o è un banale errore? Conviene rispondere subito o aspettare un poco per vedere se interviene qualcun altro? La migliore risposta può essere il silenzio, o un messaggio privato? Molte flame si scatenano per un malinteso; e una volta che la "fiamma" della polemica è accesa diventa difficile spegnerla. Meglio pensarci prima.
4. Qualunque post contenente insulti, parole offensive e/o disdicevoli o discriminatorie nei confronti di idee espresse dagli altri utenti, in particolare per motivi inerenti sesso, razza e religione sarà immediatamente rimosso dall'amministratore del Gruppo.

E fino a questo punto l'unica cosa che si può obiettare è "perché non le avete definite prima queste linee di moderazione?". Sono un richiamo all'educazione ed al buon senso dei membri che non può non essere condiviso e sottoscritto. Peccato che poi ci sia il punto 5 ...

5. La permanenza nel gruppo, poiché è manifestazione della volontà di continuare a collaborare con esso, implica la cessazione di ogni attività denigratoria dello stesso in qualunque altra sede.

Messo come ultimo, scarno nel suo contenuto. Sembra quasi più una clausola da contratto assicurativo che non una norma di netiquette, eppure dal contenuto esplosivo. Se siete membri di questo gruppo dovete essere inquadrati e non potete criticarlo, in nessuna altra sede, neppure se state prendendo un aperitivo al bar con amici.

Non siete più liberi di avere un'opinione contraria e non siete liberi di poterla esporre.

p.s. questo blog è quello che loro intendono come "azione denigratoria".

4 commenti:

  1. A me in quel gruppo sembra di essere in collegio dalle suore!

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  2. Mi sentio libera di poter esporre il mio pensiero, anche perchè non è denigratorio per il ghruppo in quanto ho lasciato anche li il mio pensiero, essendo un gruppo "aperto" viene letto da tutti.. Un regolamento che potrei comprendere per il buon proseguimento del gruppo, onde evitare diatribe inutili e sterili, ma anche questo regolamento a mio parere va rivisto e cambiato in alcuni punti, perchè potrebbe essere così come scritto preda di facili interpretazioni del tutto personali, aggiungo una postille che qualsiasi regolamento deve essere approvato e applicato per tutti, anche per chi gestisce oggi quella bacheca, amministratori a cui è stato affidato questo compito e siccome sono persone non scelte dal gruppo si tratterebbe di pura e semplice fiducia, la stessa che per anni e anni abbiamo riposto nei notri politici... con i risultati di oggi, per cui aggiungo "FIDARSI" è bene "NON FIDARSI" è meglio. Questo per cautela dei 104.000 iscritti. Alba Schembri

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  3. Sarò un irriducibilmente illuso ottimista, ma credo che se si tratta solo di una "fiammata" di protagonismo pre-partitico non tarderà a divenire presto cenere. Se invece si estrinsecherà in un costante generalizzato atteggiamento di controllo sui poteri istituzionalizzati del Paese non potrà che rivitalizzare il senso civico e lo spirito democratico contro ogni deriva autoritaristica. "Se son rose fioriranno" recita un antico adagio; ma è anche comprensibile e democratico che si metta in evidenza il pericolo delle "spine".Pessimismo della ragione e ottimismo della volontà? QUESTO E'IL LUME CHE DEVE RISCHIARARE IL CAMMINO.

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  4. Anonimo, l'ottimismo della volontà nasce dal cuore, l'ottimismo della volontà non contempla la censura. Non possiamo lottare per il rispetto della democrazia senza rispettarla noi stessi.

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